lunedì 6 gennaio 2025

La prima delusione di Emmons Gialli Tedeschi: Biscotti, omicidi e profumo di mandorle

 Della linea Gialli Tedeschi della Emmons avevo già letto con discreta soddisfazione il primo libro della serie di detective Ernestine e Anton, Omicidio al Grand Hotel.

Complice la copertina e la trama natalizia ho ritenuto perfetto per il periodo Biscotti, omicidi e profumo di mandorle (324 pagine, ricette comprese), primo giallo della serie sulla pasticcera Annemie Engel, dell'autrice Elke Pistor, che Emmons pubblicherà in Italia.


La sessantenne signora Engel è una pasticcera che fa vita ritirata da anni, producendo dolci che il fratello vende ai mercatini, finché questi non è coinvolto in un incidente e sospettato anche di averlo provocato. Annemie non ha un bel rapporto col fratello, ma sa che è innocente e vuole provarlo: il tentativo scardinerà tutte le abitudini dietro cui si era recintata negli anni.

Devo dire che non mi aspettavo moltissimo, ma ci sono rimasta comunque piuttosto male. Dalla sinossi sembra più un dramma (magari toccante, eh, con Annemie che scopre di pensato per una vita cose sbagliate del fratello) che un giallo e c'è un motivo: del mistery non ha praticamente niente.

Il ritmo è piuttosto lento e manca una struttura ordinata: Miss Engel si aggira fra persone e bancarelle del mercatino di Natale senza un piano d'azione, trascinata dagli eventi e dai sentimenti. Non sono lasciati al lettore indizi, tranne uno, apparentemente risolutivo (ma a ben guardare nemmeno era un indizio di colpevolezza).

Gli interrogatori sembrano casuali chiacchere fra conoscenti e la novella detective non si convince se non dopo un bel po' a compiere i doveri per i quali è stata creata su carta. Il lettore è condotto verso la conoscenza dei rapporti umani che intreccia la protagonista, che passa il tempo a farsi nuovi amici, a dubitare di loro e a riscoprire un nuovo modo di essere sé stessa. Questa parte è comunque ripetitiva (andare avanti mi annoiava proprio) e, per il mio gusto, un po' melensa, oltre a indispettirmi come lettrice di gialli perché non avermi dato quel che stavo cercando.

Giudizio: questa lettura ponte fra 2024 e 2025 è bocciata ⭐⭐


venerdì 3 gennaio 2025

Strenna natalizia per Benjamin Stevenson: Tutti hanno dei segreti a Natale

 Avendo molto apprezzato Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno (2022) per la formulazione da giallo classico, l'umorismo e anche una discreta costruzione, ero interessata a proseguire la lettura dei romanzi di Benjamin Stevenson, pubblicati in Italia da Feltrinelli.

Non ho fatto in tempo a leggere Tutti su questo treno sono sospetti, uscito meno di un anno fa, a febbraio, che ecco venire pubblicato anche il giallo di Natale dell'autore: Tutti hanno dei segreti a Natale (224 pagine), strutturato come un calendario dell'avvento, con 24 capitoli, ciascuno contenente un indizio, più la risoluzione finale. Stevenson ci prende un po' in giro sul fatto che si tratti di un vero giallo di Natale (non aspettiamoci le fredde atmosfere inglesi di Agatha Christie): siamo in Australia, è caldissimo e, a parte i regali e la parola in sé, il concetto è presto esaurito.


A questo punto devo specificare una cosa: non ci sono spoiler sul secondo libro, ma sul primo è inevitabile, sebbene indiretto. Poiché nell'esordio tutta la famiglia Cunningham era sospettabile per gli omicidi, se il lettore si approccia al primo dopo aver letto uno qualsiasi dei romanzi successivi, qualunque personaggio ancora in gioco nei sequel non è né morto, né ha ucciso nessuno nel primo. Chiunque voglia leggere qualcosa di questa serie, dunque, per me deve leggere prima Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, almeno se non desidera sciuparsi la lettura. A conferma della mia tesi, in questo episodio di Natale appaiono in scena almeno due personaggi del primo romanzo e altri sono citati.

Stavolta l'eroe dei due romanzi precedenti, Ernest Cunningham, ha ormai acquisito una certa fama come detective ed è chiamato a soccorrere proprio una vecchia conoscenza del primo libro, implicata in un delitto che riguarda trucchi di magia e associazioni di beneficenza.

Rispetto alla prima storia, ho trovato i personaggi meno caratterizzati e più confondibili, ma è rimasta invariata la scrittura brillante, con frequenti colpi di scena e molto umorismo. Per quanto riguarda la struttura, invece, ritengo che risenta della necessità di spezzare la narrazione in 24 caselle, dovendo fornire per ciascuna un indizio. Il ritmo rimane molto vivace con questo espediente e il libro si fa leggere volentieri (costando quasi fatica doversi interrompere dopo poche pagine al giorno), ma la storia in realtà procede molto meno. Le scene sono poche, tutto sommato, e non succede quasi niente, manca movimento e il giallo ne risulta molto statico (anche perché uno degli omicidi è già avvenuto all'avvio del racconto, fuori campo).

Tuttavia mi sono goduta l'esperienza della lettura e l'ho trovato gradevole. Anche questa volta non sono riuscita a indovinare l'assassino, perciò ci riproverò con Tutti su questo treno sono sospetti.

Giudizio: ⭐⭐⭐