martedì 27 dicembre 2022

Uno dei libri più divertenti dell'anno: Loch Down Abbey

Durante il ponte ho terminato la lettura di un giallo uscito a maggio, che aveva subito colpito la mia attenzione per titolo e trama: Loch Down Abbey di Beth Cowan-Erskine.


Il titolo naturalmente richiama con un gioco di parole sia il lockdown che abbiamo vissuto due anni fa, sia la celebre serie tv Downton Abbey, romance in costume su una famiglia aristocratica inglese. E la trama infatti è un misto delle due cose in chiave parodica. Appena letta la seconda di copertina 

Scozia, anni Trenta. Una misteriosa epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, ma il nobile casato degli Inverkillen, residente a Loch Down Abbey, è molto più preoccupato dell’esaurimento delle scorte di carta igienica e di chi baderà ai bambini, ora che la Tata ha purtroppo lasciato questa vita, causando non pochi disagi. Quando lord Inverkillen viene trovato morto, dopo aver condotto un affare disastroso per vendere la sua distilleria di whisky (pessimo, tra l’altro), la polizia dichiara che si è trattato di un incidente, ma la signora MacBain, la governante, non ne è convinta. Dal momento che nessuno può entrare o uscire dalla tenuta a causa dell’epidemia, i residenti sono gli unici sospettati. Tuttavia la morte del lord è solo l’inizio dei problemi: la situazione finanziaria è disperata, la servitù si ammala, lasciando gli Inverkillen a se stessi. Orrore! (Doversi rifare i letti.) Mentre i nobili sono impegnati a non fare assolutamente NIENTE, la signora MacBain scopre invece una serie sconcertante di segreti, bugie e tradimenti.
Loch Down Abbey è una giocosa parodia della tradizione britannica di ritrarre nobiltà e domestici, con matrimoni da pianificare, pasti elaborati da servire (indossando la mascherina, ovviamente), titoli nobiliari per cui litigare, figli illegittimi, morti su cui indagare e molto altro ancora.

ho desiderato acquistare il libro, ma ho atteso che me lo regalassero per il mio compleanno e ho iniziato a leggerlo a fine novembre.

Tolte le prime pagine, che occorrono per presentare il nutrito gruppo di familiari che popolano la casa (e prendere confidenza coi molti nomi), appena il libro entra nel cuore della vicenda, scorre via piacevolmente. Verso la fine facevo molta fatica a staccarmi dalle pagine. Unico neo: il ripetersi di alcuni schemi (la carenza di personale, gli inconvenienti che questo comporta, le richieste alla famiglia di abbassare il tenore di vita, etc), ma sono così divertenti che si può perdonare.

Più che un giallo è una commedia, molto divertente e piacevole, che gioca con tutti gli stereotipi della nobiltà, esasperandoli, rendendo gli Inverkillen così improbabili e odiosi da essere simpatici. Protagonisti della storia sono in realtà la signora MacBain, costretta a gestire non solo i capricciosi aristocratici, ma anche la penuria di domestici, decimati dalla Malperniciosa, la malattia dal nome improbabile (altro riferimento scherzoso all'attuale pandemia) che sta sconvolgendo il paese ancora più della Spagnola, e Fergus, il figlio cadetto, l'unico membro della famiglia che dimostra buon senso e che tenta di salvarla dalla rovina a cui cerca di condannarsi da sola.

Cosa mi è piaciuto: trama, british humor, atmosfera, personaggi; romanzo davvero divertente

Cosa non mi è piaciuto: non è un vero giallo, ripetitivo in certi punti

Giudizio: ⭐⭐⭐⭐ Piacevole intrattenimento

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