Qualche settimana fa mi ero cimentata nello stroncare la raccolta di racconti gialli Mondadori per l'estate 2024 (E cosy sia).
All'interno di quel volume, tuttavia, qualcosa da salvare lo avevo trovato e, in particolar modo, due scritti avevano "bucato la pagina", rimanendomi impressi: uno era il racconto di Patrizia Rinaldi, autrice che si occupa principalmente di letteratura per ragazzi, ma anche creatrice del personaggio di Blanca Occhiuzzi, diventato protagonista di una serie poliziesca Rai nel 2021 e 2023 (ovviamente denominata Blanca perché le donne perdono sempre il diritto a essere identificate con il cognome...riferimento puramente casuale a Vanina...).
Il secondo racconto che mi era davvero piaciuto è Vertigine, scritto da Antonio Paolacci e Paola Ronco, con protagonista il vicequestore aggiunto Paolo Nigra.
Antonio Paolacci aveva già scritto indipendentemente cinque libri e Paola Ronco due romanzi, di cui un giallo. Lavorano per lo stesso editore, si conoscono, si innamorano e finiscono per dare vita, a quattro mani, alla saga di Paolo Nigra, che ha all'attivo quattro capitoli principali, usciti nel 2019, 2020, 2022 e 2024.
Colpita da Vertigine, riferimento volutissimo a Vertigo di Hitchcock (La donna che visse due volte), girato in parte nell'hotel di Genova a cui si è ispirato anche il racconto, il Bristol, che ha uno scalone ellittico stupendo e molto noto, ho deciso di provare anche a leggere il primo dei quattro episodi della saga di questi due autori.
Meno di un'ora dopo, il cielo sopra Genova era magnifico; nuvole barocche si rincorrevano lontane, verso l'orizzonte, svelando un azzurro totale. Un vento frizzante, poco adatto alla fine di aprile, increspava appena il mare scuro.
Nuvole Barocche (Piemme, 333 pagine) non è un romanzo d'esordio: Paolo Nigra lavora già a Genova, è già stato promosso vicequestore aggiunto e a quel punto decide che non ha più niente da perdere e fa coming out. Anche la sua relazione a distanza è già avviata e felice con l'attore Rocco, napoletano e bellissimo, che invece non ha raggiunto il successo e teme di non arrivarci mai se dovesse imitare il compagno.
Abbastanza presto siamo catapultati sia nell'indagine, sia nel mondo di Nigra: le dinamiche di ufficio (alleati e avversari), l'amica Sarah che abita al piano di sopra, le manie del vicequestore torinese che a Genova si sente un po' stretto.
La trama mistery ha al centro una tematica ben precisa: un ragazzo giovanissimo è ritrovato in fin di vita al porto, con un cappotto rosa e dopo che la notte precedente aveva partecipato a una festa a sostegno delle unioni civili. Lo zio del ragazzo, che ha una storia familiare particolare, conferma gli ambienti frequentati dal nipote e la sua contrarietà al riguardo. Le linee d'indagine non sono molte, ma sono sviluppate in modo classico e il lettore attento ha a disposizione gli stessi indizi per la risoluzione del caso che ha anche il vicequestore. Qualcosa, forse, è anche troppo semplice da capire. Considerando quel (onestamente poco) che conosco nel panorama giallo italiano, devo dire che questo romanzo spicca per il rispetto del genere (che non è pochissimo).
Tra i temi emergono la discriminazione (soprattutto di certi ambienti per i gruppi LGBTQ+), la diffidenza, più o meno giustificata, nei confronti delle forze dell'ordine e, ovviamente, visto l'ambientazione, si parla anche di quello che successe nel 2001. Devo dire che un pochino secondo me il modo con cui gli autori hanno affrontato tutto questo è un po' forzato, quasi banale, manieristico.
La scrittura è stata piacevole da leggere, scorrevole e in certi momenti davvero buona, con descrizioni anche paesaggistiche niente male. I personaggi, invece, come ogni primo capitolo di una serie nuova pagano un po' lo scotto del doverli introdurre per la prima volta e un filino risultano stereotipati, ma spero che nei romanzi successivi possano muoversi meglio nella storia, meno inteccheriti nel loro ruolo, come del resto mi era perso durante la lettura di Vertigine. Sono anche molti e prenderci confidenza non è immediato
Giudizio: mi è piaciuto, ma speravo di più. ⭐⭐⭐ 1/2

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