giovedì 10 luglio 2025

Scoprire la fisica con Carlo Rovelli

 Carlo Rovelli è un fisico teorico che si occupa anche di divulgazione: far comprendere la fisica a chi non è del settore, probabilmente, è una delle cose più complesse che possano esistere, una sfida. Lui ci ha provato.


Nel 2014 esce per Adelphi (85 pagine) Sette brevi lezioni di fisica, ampliamento di alcuni articoli che il fisico aveva proposto come articoli per Il sole 24 ore. Ognuno di questi è dedicato a uno dei grandi temi affrontati dalla fisica nel Novecento: dalla struttura del cosmo e la sua origine a quali sono le particelle che compongono il tutto, per arrivare ai buchi neri e alla natura del tempo e del calore, ma, innanzitutto, la teoria della relatività di Einstein e la teoria dei quanti. Queste ultime due teorie hanno rivoluzionato la concezione della fisica classica e spiegato e predetto in modo nuovo il mondo. Una delle cose più interessanti in assoluto nel mondo della fisica è il dibattito fra queste due tesi, entrambe assolutamente verificabili, che concepiscono però ciò che spiegano in modo antitetico: deterministico la prima, probabilistico la seconda. Le due teorie si scontrano e pongono l'obiettivo alla fisica contemporanea di trovare una quadra che armonizzi i due estremi.

Infine, l'ultimo capitolo, totalmente filosofico, l'autore lo riserva a riflettere sul ruolo dell'uomo in questo quadro tratteggiato che espande il nostro orizzonte nell'universo, rimpicciolendo molto la nostra figura e importanza.

"Ci rendiamo conto che siamo pieni di pregiudizi e la nostra immagine intuitiva del mondo è parziale, parrocchiale, inadeguata."

Che cos'è di fatto Sette brevi lezioni di fisica? Per me è stato una sbirciatina in un mondo molto complesso e inarrivabile, un affresco, una panoramica del quadro generale che mi ha fatto capire la fisica di cosa si occupa a grandi linee. Non sono arrivata a cogliere tutto e non era questo l'obiettivo.

Rovelli scrive bene, è spiritoso persino, qualche volta più fumoso e filosofico, ma non si spinge mai nel linguaggio fisico o matematico e cerca pazientemente di rappresentare in modo comprensibile dei temi che solo le menti più geniali sono stati capace di padroneggiare (e a volte neppure loro).

Ho capito tutto? No. Ma delle idee meno vaghe di prima le ho e mi cimenterò presto anche nel saggio L'ordine del tempo del 2017, che ha ispirato l'omonimo film del 2023 di Liliana Cavani ed è stato tradotto anche in inglese (e l'audiolibro lo legge Benedict Cumberbatch!).

Giudizio: un viaggio affascinante ⭐⭐⭐⭐

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