martedì 27 dicembre 2022

Natale con i fantasmi: una raccolta di racconti moderni ma non troppo

 Usciti un anno fa, questi otto moderni racconti per lo più hanno un'ambientazione vittoriana, quasi gotica e li ho letti per la maratona di lettura di questo dicembre, la Guforeadathon italiana, che si tiene ormai da qualche anno durante le vacanze natalizie e pasquali.

Uno studio in bianco e nero di Bridget Collins: un uomo prende in affitto una casa, rimasto colpito dall'aspetto straordinario della dimora e del giardino, ma a un prezzo molto accomodante...

L'inquilina di casa Thwaite di Imogen Hermes Gowar: una donna in fuga dal marito, insieme al proprio figlio, trova rifugio in una casa appartenuta al padre dove nella notte si avverte un'altra presenza.

I cantori delle anguille di Natasha Pulley: questo racconto mette in scena i personaggi che la scrittrice ha creato per L'orologiaio di Filigree Street, tra cui Mori, che ha poteri di chiaroveggenza, ma si accorge che c'è un luogo di cui non riesce a vedere le trame future, così vi si reca insieme ad altri personaggi de L'orologiao.

Lily Wilt. Ovvero, del giglio appassito di Jess Kidd: al fotografo commemorativo, Walter Pemble, capita di prestare servizio all'esposizione di una giovane donna bellissima e inattaccabile dai segni della morte.

La sedia di Chillingham di Laura Purcell: un incidente di cavallo costringe Evelyn su una sedia a rotelle appartenuta al padre del futuro sposo della sorella, morto in circostanze misteriose.

Sempreverdi di Natale di Andrew Michael Hurley: un uomo in punto di morte si presenta a chiedere l'aiuto di un uomo di fede, perché vuol farsi perdonare le cattive azioni con cui aveva ripagato una coppia di brave persone che lo avevano soccorso un tempo.

Isolamento di Kiran Millwood Hargrave: nella famiglia Blake è usanza che le puerpere trascorrano in isolamento i primi nove giorni post-partum, ma una strega minaccia l'incolumità del figlio della nuova neo-mamma.

Mostro di Elizabeth Macneal: Victor Crisp, fresco sposo e studioso di paleontologia, sta cercando di compiere una scoperta che possa elevarlo agli onori della Royal Society.


Mi sono piaciuti? Alcuni di più, altri meno, ma sono scritti bene e riescono a essere sinistri ed efficaci. Quelli che meno ho apprezzato sono proprio quelli più moderni, Sempreverdi di Natale, che comunque è molto forte e mi ha fatto abbastanza effetto, e I cantori delle anguille, quest'ultimo anche per via dei personaggi, che avendo già delle dinamiche avviate in un'opera precedente, che non ho letto, mi ha fatto sentire un po' esclusa. Il mio preferito è quello forse più classico, dal finale più scontato, ma ugualmente subdolo, La sedia di Chillingham. Mi ha molto colpito per la tematica della depressione post-partum anche Isolamento, mi è proprio piaciuto e l'ho trovato estremamente crudele.

Giudizio: nel compenso una buona raccolta di racconti che intrattengono senza noia, con alti e bassi ⭐⭐⭐

Uno dei libri più divertenti dell'anno: Loch Down Abbey

Durante il ponte ho terminato la lettura di un giallo uscito a maggio, che aveva subito colpito la mia attenzione per titolo e trama: Loch Down Abbey di Beth Cowan-Erskine.


Il titolo naturalmente richiama con un gioco di parole sia il lockdown che abbiamo vissuto due anni fa, sia la celebre serie tv Downton Abbey, romance in costume su una famiglia aristocratica inglese. E la trama infatti è un misto delle due cose in chiave parodica. Appena letta la seconda di copertina 

Scozia, anni Trenta. Una misteriosa epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, ma il nobile casato degli Inverkillen, residente a Loch Down Abbey, è molto più preoccupato dell’esaurimento delle scorte di carta igienica e di chi baderà ai bambini, ora che la Tata ha purtroppo lasciato questa vita, causando non pochi disagi. Quando lord Inverkillen viene trovato morto, dopo aver condotto un affare disastroso per vendere la sua distilleria di whisky (pessimo, tra l’altro), la polizia dichiara che si è trattato di un incidente, ma la signora MacBain, la governante, non ne è convinta. Dal momento che nessuno può entrare o uscire dalla tenuta a causa dell’epidemia, i residenti sono gli unici sospettati. Tuttavia la morte del lord è solo l’inizio dei problemi: la situazione finanziaria è disperata, la servitù si ammala, lasciando gli Inverkillen a se stessi. Orrore! (Doversi rifare i letti.) Mentre i nobili sono impegnati a non fare assolutamente NIENTE, la signora MacBain scopre invece una serie sconcertante di segreti, bugie e tradimenti.
Loch Down Abbey è una giocosa parodia della tradizione britannica di ritrarre nobiltà e domestici, con matrimoni da pianificare, pasti elaborati da servire (indossando la mascherina, ovviamente), titoli nobiliari per cui litigare, figli illegittimi, morti su cui indagare e molto altro ancora.

ho desiderato acquistare il libro, ma ho atteso che me lo regalassero per il mio compleanno e ho iniziato a leggerlo a fine novembre.

Tolte le prime pagine, che occorrono per presentare il nutrito gruppo di familiari che popolano la casa (e prendere confidenza coi molti nomi), appena il libro entra nel cuore della vicenda, scorre via piacevolmente. Verso la fine facevo molta fatica a staccarmi dalle pagine. Unico neo: il ripetersi di alcuni schemi (la carenza di personale, gli inconvenienti che questo comporta, le richieste alla famiglia di abbassare il tenore di vita, etc), ma sono così divertenti che si può perdonare.

Più che un giallo è una commedia, molto divertente e piacevole, che gioca con tutti gli stereotipi della nobiltà, esasperandoli, rendendo gli Inverkillen così improbabili e odiosi da essere simpatici. Protagonisti della storia sono in realtà la signora MacBain, costretta a gestire non solo i capricciosi aristocratici, ma anche la penuria di domestici, decimati dalla Malperniciosa, la malattia dal nome improbabile (altro riferimento scherzoso all'attuale pandemia) che sta sconvolgendo il paese ancora più della Spagnola, e Fergus, il figlio cadetto, l'unico membro della famiglia che dimostra buon senso e che tenta di salvarla dalla rovina a cui cerca di condannarsi da sola.

Cosa mi è piaciuto: trama, british humor, atmosfera, personaggi; romanzo davvero divertente

Cosa non mi è piaciuto: non è un vero giallo, ripetitivo in certi punti

Giudizio: ⭐⭐⭐⭐ Piacevole intrattenimento

giovedì 1 dicembre 2022

Primo capitolo della saga Uno di noi...sta mentendo!

 Un thriller con protagonisti e per un pubblico di adolescenti/giovani adulti: cinque ragazzi in punizione in un'aula di scuola, ma uno di loro non ne uscirà vivo. Lo spunto da cui tutto parte è semplicissimo e intrigante da impazzire: il classico delitto a porte chiuse dove l'assassino poteva essere solo una delle persone presenti al momento della morte.

La copertina si è stinta in una settimana 😢

Questi cinque ragazzi si conoscono tra di sé, almeno di vista, non è difficile in una scuola. Ma soprattutto chi muore aveva materiale scottante sulle altre quattro persone nell'aula in cui Simon si sente male. Materiale così scottante da far saltare il segreto di ognuno di quei quattro studenti, un segreto che mette in discussione la loro stessa immagine: cos'hanno da nascondere la studentessa modello Browyn, il campione di football Cooper, la reginetta del ballo Addy o il ribelle Nate? 

Questi adolescenti, infatti, al resto dei compagni di scuola appaiono come stereotipi, hanno un loro ruolo preciso: la ragazza che andrà a Yale, il futuro campione sportivo che prenderà così una borsa per il college, la bellissima col ragazzo, pure lui, giocatore di baseball e l'emarginato che si mette nei guai. Un po' ci tengono a questo posto che si sono ricavati nel mondo e un po' gli è scomodo. Fa molto piacere vedere che avranno un'evoluzione nel corso della vicenda. Ma chi di loro ha ucciso Simon? Di chi ti puoi fidare per scoprirlo?

A un certo punto il lettore ci arriva, la soluzione diventa ovvia, perlomeno in una sua parte: chi è stato. Ma non importa, questo non toglie il piacere di una lettura leggera, avvincente, che vorresti divorare per arrivare alla fine. I personaggi piacciono, fanno affezionare, si finisce a tifare per loro e per le loro love stories. A me è piaciuta particolarmente Addy. E non vedo l'ora di leggere il seguito!

Giudizio: ⭐⭐⭐⭐