mercoledì 26 aprile 2023

Le spy stories di Agatha Christie: Passeggero per Francoforte

 Ultimo libro della Christie per il mio Scaffale Strabordante 2022, ovvero i trenta libri rimasti in libreria da leggere da chissà quanto tempo.

In questo caso si tratta di un'altra "storia minore" della regina del giallo e, precisamente, di una storia di spionaggio, contaminata da elementi del giallo, che l'autrice definì una stravaganza, la cui origine è spiegate dalle parole della Christie stessa in introduzione:

"È possibile immaginare una causa fantastica? Una Campagna segreta per il Potere? Può una mania di distruzione creare un nuovo mondo? È possibile andare oltre e suggerire mezzi apparentemente incredibili per sventare la minaccia? Niente è impossibile: ce lo ha insegnato la scienza. Questa storia è essenzialmente di fantasia. Non vuole farsi passare per altro. Ma la maggior parte dei suoi avvenimenti si stanno verificando realmente, o promettono di verificarsi, nel mondo d'oggi. Non è una storia impossibile...è solo una storia fantastica."


Un diplomatico inglese, noto per avere più a cuore il suo senso dello humor che il suo ruolo e la sua carriera, incline ad accettare senza troppe domande un diversivo, è in attesa del suo volo per Londra nella sala d'aspetto dell'aeroporto di Francoforte, quando gli si avvicina una ragazza che gli chiede il passaporto e la sua mantella per fingersi lui e scappare da alcuni assassini sulle sue tracce. L'uomo, Sir Stafford Nye, accetta, ritrovandosi ben presto coinvolto nel cercare di scongiurare un complotto internazionale.

Le idee del complotto sono vaghe e confuse, seppur cercate di illustrare in molti discorsi lunghissimi che riempiono pagine e pagine di questo libro, rendendolo anche un pochino noioso. Non c'è un piano ben specifico, ma incerti ideali sulla razza ariana discesi direttamente dalle convinzioni di Hitler, probabilmente più fresche nella mente di chi aveva vissuto la Seconda Guerra Mondiale solo venticinque anni prima. Sempre nell'introduzione la Christie ci spiega come ha tratto spunto da quello che vedeva accaderle intorno e forse dalle sue paure di donna dell'epoca vittoriana catapultata in un mondo completamente diverso da quello in cui era nata:

"Basta saper guardare quello che fornisce quotidianamente la Stampa. [...] Analizzare gli avvenimenti del 1970 in Inghilterra. Leggere la prima pagina tutti i giorni, per un mese, prendere appunti, considerare, classificare. 

Ogni giorno, un omicidio. Una ragazza strangolata. Una donna anziana malmenata e derubata dei suoi miseri guadagni. Giovani aggrediti o aggressori. Edifici e cabine telefoniche fracassati e sventrati. Smercio di droga. Bambini scomparsi e cadaveri di bambini assassinati. 

Può essere l'Inghilterra questa? L'Inghilterra è veramente così? Si ha la sensazione...no...non ancora, ma potrebbe diventarlo. Si sta risvegliando la paura...paura di ciò che potrebbe essere. Non tanto gli avvenimenti in sé, ma le motivazioni che potrebbero nascondersi dietro di essi. [...] Anarchia...tutto in crescendo. Tutto pare condurre al misticismo della distruzione, al piacere della crudeltà."

Il libro è stato abbastanza inusuale: la storia del complotto tratteggiata in modo abbastanza vago, i personaggi abbastanza sfuggenti, il ritmo abbastanza rallentato dalle spiegazioni e troppo poco animato per essere una storia di spie, che non corrono veramente pericoli ma che si comportano prevalentemente da ambasciatori che tastano il terreno e fanno il doppio gioco. Il finale è arrivato, tutto sommato, di corsa, rispetto al ritmo generale del romanzo e lascia abbastanza spiazzati. È veloce, lascia alcune domande (e la situazione internazionale) in sospeso, anche se si capisce da che parte va a parare.

Giudizio: Onestamente è la lettura che ho meno preferito tra le molte che ho fatto di Agatha Christie. ⭐⭐

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