giovedì 21 settembre 2023

Il lato giallo di Bradbury: Assassino, torna da me!

 Dalla biblioteca di mio nonno, alcuni anni fa, è emersa una raccolta di racconti selezionati da Alfred Hitchcock e intitolata Alfred Hitchcock presenta racconti per le ore piccole.

La sfida che l'eccentrico regista, mio idolo indiscusso nel campo cinematografico, lanciava a editore e lettore - in un'introduzione scritta con il consueto humor - era di riuscire a leggere l'intero malloppo nell'arco di una nottata. Diciannove racconti, due romanzi brevi e uno lungo (oltre seicento pagine) con l'apposita scaletta degli orari di lettura dalle 23.00 alle 05.38 del mattino successivo, addirittura con riportata l'ora esatta con cui tenere il passo in cima alla pagina:

<<...se per caso voi non riuscite a leggere queste pagine secondo l'orario di lettura che a pagina 11 vi suggerisco, per l'amor di Dio, seguite il mio consiglio: chiudete il libro e andate dal dottore. Di corsa.>>

Oltre al divertimento prodotto dal gioco di rispettare i tempi, in questa antologia ci sono molti meritevoli racconti, ma uno in particolare divenne, al termine della lettura, la mia nuova ossessione.


Si tratta di The whole town's sleeping di Ray Bradbury (nella traduzione che avevo a casa si titolava La città dorme, ma nel nuovo volume è stato tradotto Tutta la città dorme, più letteralmente), autore che mi trovavo a leggere per la prima volta in quel momento, senza mai aver affrontato il ben più celebre Fahrenheit 451, cosa che tuttora non ho ancora fatto.

Come raccontato dall'editore americano Hard Case Crime nella prefazione per la raccolta Assassino, torna da me!, portata in Italia da Mondadori, il racconto, pubblicato su McCall’s Magazine nel 1950 ebbe così tanto successo (è rimasto uno dei più noti di Bradbury) da spingere quattro anni più tardi Frederic Dannay del celebre Ellery Queen’s Mistery Magazine (la leggendaria rivista di settore che tuttora pubblica racconti polizieschi dal 1941) a commissionargli un seguito.

Questo seguito, A mezzanotte nel mese di giugno, è stato recentemente pubblicato nella raccolta già menzionata, Assassino, torna da me!, in occasione nel 2020 del centenario della nascita dello scrittore americano.

In precedenza lo stesso editore aveva curato una prima antologia chiamata Omicidi d'annata, che differiva per la selezione di racconti. Le due raccolte sono comunque accomunate dal genere di produzione. Infatti Bradbury non era solo un noto scrittore di fantascienza, ma la sua produzione è vastissima, poiché, come lui stesso dichiarava, per migliorare lo stile era solito scrivere un racconto a settimana e questi racconti spaziavano dal fantastico al weird, dalla fantascienza al poliziesco.

In Assassino, torna da me! (che ho letto come primo libro della nuova Sfida dello Scaffale Strabordante 2023-2024) ci sono prevalentemente racconti di genere poliziesco, ma alcuni spaziano verso il noir o l'hard boiled, incentrandosi su storie di gangster. Altri sono comunque affini alla fantascienza, includendo androidi dotati di intelligenza artificiale tra i personaggi. Altri ancora virano sul weird (e sono infatti presenti nel mio Halloween, raccolta di racconti e romanzi weird di cui avevo parlato in precedenza) o sulla storia da brividi, tra cui il mio preferito, il riuscitissimo Il piccolo assassino. L'autore stesso nella postfazione di Omicidi d'annata, che anche in questa nuova veste segue i racconti (per ovvie ragioni, data la scomparsa avvenuta nel 2012), lo riconosce come suo migliore in ogni campo.

Tutti i racconti sono interessanti, originali, freschi e scritti veramente benissimo. Pochi hanno un'evoluzione scontata: il colpo di scena è sempre dietro l'angolo.

Personalmente ho trovato superiori:

  • Tutta la città dorme (e vorrei dire, naturalmente!). L'ho riletto almeno per la quarta volta e mi lascia sempre strabiliata per com'è descritta la fuga di questa ragazza nel cuore della notte. Il suo finale-non finale lascia immaginare il lettore e quando ho scoperto che ne esisteva un seguito, ho dovuto precipitarmi su questa raccolta. Forse per via delle mie aspettative, non proprio modeste, ho però trovato A mezzanotte nel mese di giugno non del tutto soddisfacente.
  • Il piccolo assassino è un capolavoro da brividi, con ogni colpo di scena più inquietante del precedente.
  • La donna che urla è quasi un racconto per ragazzi e somiglia a La donna nel baule. Mi sono entrambi piaciuti molto col loro approccio morbido sono ideali come apertura della raccolta.
  • “Non sono scemo, io!“ è proprio poliziesco nel senso puro e anche se avevo subodorato il colpo di scena, non di meno mi è piaciuto tantissimo.
  • Dove tutto finisce è anch'esso impostato come detective stories, che me lo ha fatto apprezzare, e ha un'atmosfera molto cupa.
  • Così morì Riabouchinska è più psicologico, sebbene ci sia un detective che indaga su un omicidio misterioso.
  • La città dove nessuno scendeva è un racconto piccolo, ma geniale.
  • Marionette S.p.A. è il mio preferito della serie dei robot intelligenti e mi piacciono molto i colpi di scena che presenta.
Gli altri racconti non sono meno belli, tranne forse i due in stile gangster, scritti comunque superbamente, avvincenti e scorrevoli.

Giudizio: credo che raramente una raccolta possa avere una tale costanza nel livello di scrittura
⭐⭐⭐⭐⭐

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