giovedì 25 gennaio 2024

Carrere racconta l'Affaire Romand: L'avversario

 Un caso di cronaca agghiacciante: un uomo che uccide tutta la sua famiglia, d'adozione e d'origine, e che tenta di uccidere anche l'amante. Perché?

Perché era depresso e voleva farla finita insieme a tutti i suoi cari? Un momento di buio completo? Oppure voleva eliminare tutti i suoi conoscenti perché non scoprissero che lui in realtà non esisteva fuori dal loro sguardo?

Parenti, amici, compagni di università, tutti convinti che quel medico avesse una carriera di successo, ignoravano che invece niente di quello che Jean-Claude raccontava corrispondeva al vero.


Emmanuel Carrère si trova davanti a un arduo compito che chiede lui stesso: cercare il perché Jean-Claude Romand abbia fondato la sua vita sulla menzogna e cosa l'abbia indotto a giungere all'esito finale della storia, una conclusione disumana. Il rimprovero più grande al padre, marito e figlio è quello di stare mentendo anche alla fine della storia, alla sbarra. Cos'ha pianificato Jean-Claude: un omicidio-suicidio non riuscito oppure un omicidio che è stato mascherato malamente? Quell'uomo è un suicida mancato o un cinico assassino? Tra le righe, senza ammetterla completamente, l'autore riesce a dire la sua, il suo pensiero si fa strada sulla carta, tra le parole ed emerge. E non si può che essere d'accordo, specialmente considerando i tempi con cui Romand opera nei giorni fatali.

Leggere questo libro è come scendere in un incubo, di più, all'inferno di chi ha preferito massacrare i propri figli, che far loro scoprire una verità assurda, nella quale non ha vissuto per diciassette anni.

Sono rimasta basita da questa possibilità. Il libro mi ha turbata e mi sono interrogata per giorni su cosa siamo davvero nell'intimo e poi cosa lasciamo che gli altri sappiano di noi. Qualcuno di noi riesce mai a far coincidere essere e apparenza?

Riguardo alla scrittura, probabilmente per via della materia, l'ho trovata un po' caotica. Mi è sembrato che lo scrittore abbia sì dato la sua opinione, nonostante sia stato complesso farlo, ma che non ci sia stato molto altro contributo rispetto a un mero racconto di cronaca. Probabilmente mi occorre leggere qualcos'altro dell'autore per poterlo apprezzare al meglio. 

Giudizio: ⭐⭐⭐ Una storia che fa paura e che fa pensare.

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