Ma quanto è di tendenza dire cozy crime o cozy mistery?
Taaaantoooo. Ed ecco che il mercato ci si butta a pesce nel nuovo (che poi nuovo non è) sottogenere del poliziesco.
Spoiler: non basta aggiungere l'aggettivo cozy perché qualcosa lo diventi, specialmente un genere che in Italia tendenzialmente è sempre andato nella direzione opposta, quella del realismo, della cronaca, del thriller, del noir. No, nemmeno i continui riferimenti al cibo in italica maniera rende più confortevole le situazioni, non necessariamente: non tutti sono Camilleri.
I giallo "accogliente" è quello in cui i personaggi o l'atmosfera conferiscono un sapore piacevole alle indagini: per antonomasia Cabot Cove. Per me possono essere cozy i romanzi di Agatha Christie, perché non c'è mai violenza e quelle ambientazioni aristocratiche o borghesi sono rassicuranti e curate, i toni sono pacati e il lettore si aspetta il trionfo del detective alla fine della storia, magari coi sospettati seduti intorno a un tè.
Forse è il mio tipo di giallo preferito, poiché non mi piacciono gli scenari violenti e le ambientazioni in contesti miseri e degradati. Non ho mai cercato la denuncia sociale nel mistery, ma il gioco con l'investigatore. Infatti, oltre alla Christie i miei autori preferiti del genere sono Andrea Camilleri e Fred Vargas, anche se non si può davvero competere alla pari con Montalbano o Adamsberg; tuttavia si potrebbero definire (prima che il termine fosse di moda) dei cozy crime.
Ma veniamo a questa raccolta di Mondadori (407 pag) uscita nel luglio 2024 e intitolata appunto E cosy sia.
La cifra stilistica la dà il primo racconto: Ultima cena a Parigi di Francois Morlupi, noto per aver creato I cinque di Monteverde, che non ho letto, ma che, in base alle recensioni, sono violenti piuttosto che cozy e questo racconto, anche se non presenta il primo elemento, nemmeno si può dire che contenga il secondo. Non è solo antipatica l'investigatrice, ma è anche scritto male il racconto: si perde in dettagli inutili, presentando il personaggio e dà al giallo una soluzione troppo veloce, oltretutto costringendo la soluzione in un tempo del racconto troppo breve. Non si può risolvere un caso di omicidio in 24 ore.
Peri Peri è un racconto di Maria Elisa Aloisi con protagonista una ladra, antipatica come l'investigatrice del primo).
Vertigine è un racconto di Antonio Paolacci e Paola Ronco ed è l'unico della raccolta a essermi piaciuto davvero: è sofisticato, ambientato all'Hotel Bristol Palace, contiene riferimenti a La donna che visse due volte di Hitchcock, che fu in parte girato proprio in quell'albergo ed è la prima indagine che segue le regole del giallo.
All inclusive di Cristina Aicardi e Ferdinando Pastori presenta un personaggio molto sopra le righe e simpatico, Bea Blasco, ma non è un mistery: è un mix tra noir e thriller senza un rompicapo da risolvere. Stesso problema di Cuore di mamma di Alice Basso, che SPOILER consiste nella confessione spiegone di una donna che nel testamento racconta alle figlie di come ha ucciso il marito cucinando troppo calorico per innumerevoli anni. Sul serio? 😒
Anche Il gatto, l'Astice e il Cammello di Valeria Corciolani manca della struttura a rompicapo, ma ha un plot-twist interessante e che mi ha fatto tornare in mente Arsenico e vecchi merletti. In modo analogo, sebbene c'entri poco con un giallo, Il caso è risotto di Lucia Tilde Ingrosso è forse il racconto con la struttura più interessante.
Morte a km zero di Nora Venturini è uno dei racconti più gradevoli, con la struttura del giallo quantomeno e, probabilmente, è anche il più cozy dei racconti.
La dieta è un delitto di Serena Venditto è prolisso, ci sono troppi personaggi, gli indizi per risolvere il caso sono accuratamente tenuti nascosti al lettore, è didascalico, con dialoghi pessimi e il quartetto di protagonisti è discretamente antipatico.
Il mostro del pantano di Paola Regina è uno dei racconti che mi è piaciuto meno: lungo, scontato (si capisce chi è il colpevole fin da principio), perfino noioso, così come Cozze amare di Barbara Perna è infinito, il più lungo della raccolta.
L'ultimo racconto che menziono è il secondo che salvo della raccolta, principalmente per la scrittura brillante: Il pescatore, il Professore e la Cana Jatta di Patrizia Rinaldi.
Giudizio complessivo: ⭐⭐
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