Forse non è del tutto vero: mi sono innamorata della scrittura di Steinbeck quando ho letto quest'estate Uomini e topi (1937). Concisa, completa, perfetta, avevo già potuto apprezzare la sua penna; ma ne La valle dell'Eden (1952, 784 pagine per Bompiani), l'autore ha più agio di descrivere un mondo, di più, di crearlo davvero: leggere questa storia è come attraversare una parete per trovarsi in una realtà parallela, una realtà con una struttura solida e un'anima che ci fa immergere totalmente nel racconto.
La storia si articola su molti anni (dalla Guerra Civile Americana alla Grande Guerra) e tra molti personaggi e linee narrative: una vera epopea che coinvolge due famiglie per tutti questi anni.
Protagonista principale della storia, probabilmente (dico probabilmente perché in realtà il racconto è corale e spesso cambia il personaggio su cui è posto il focus), è Adam Trask, la cui storia è raccontata dalla giovinezza, quando è ragazzo insieme al fratellastro Charles nella fattoria del padre, Cyrus, paradossale esperto di guerra, fino all'età adulta.
La storia di Charles e Adam si intreccia con quella di due straordinari personaggi: l'inumana Cathy e il sognatore Samuel Hamilton, le cui descrizioni, insieme a quella di Adam (e poi dei discendenti di questi, tra cui spicca Cal, noto per essere stato interpretato da James Dean nella trasposizione di Kazan del 1955, ma anche di uno dei miei personaggi preferiti, Lee), sono probabilmente il motivo della grandezza di questo romanzo. I personaggi sono splendidi: complessi, sfaccettati, pieni di dubbi e contraddizioni, con evoluzioni non lineari, tanto da essere dunque realistici, imperfetti, vicini al lettore, che non può che sentire di conoscerli, spesso di affezionarsi.
Le vicende dei personaggi fanno spesso riferimento alle storie della Bibbia, con molti paralleli, anche discussi nel corso del romanzo, in una metafora costante della lotta che avviene tra il Bene e il Male all'interno di ognuno (con ogni personaggio che mostra ognuno una possibile evoluzione e un possibile esito di questo scontro).
Giudizio: uno dei romanzi più belli che ho letto nel 2024, con personaggi scritti benissimo, una scrittura evocativa, una storia appassionante, che me lo ha fatto divorare, senza voler mai smettere di leggere e volendone di più al termine del libro. ⭐⭐⭐⭐⭐
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