Da circa tre anni il mio pellegrinaggio annuale a Cesenatico mi conduce presso la libreria indipendente 27, che presenta un catalogo ricco e originale, oltre a essere bellissima e ad avere un'elegantissima mascotte baffuta color tartaruga.
L'anno scorso ci ho comprato due interessanti volumetti, entrambi incentrati su casi di cronaca vecchi di secoli, che mi sono letta durante la maratona estiva 7 libri in 7 giorni hello summer.
Si tratta di un compendio di tutte le informazioni principali del caso di Jack lo Squartatore di Coppola Editore e della cronaca del caso della Marchesa di Brinvilliers, uno dei "Crimes celebres" di Dumas padre, di Abeditore.
Approfitto dei due libricini per dire qualcosa sulle due case editrici in questione, caratterizzate entrambe da una veste grafica di un certo livello.
L'avvelenatrice è invece il resoconto di cronaca e giudiziario che Dumas pubblicò nel 1841. Questo curatissimo libriccino di appena 110 pagine, appartiene alla collezione Piccoli Mondi di Abeditore, che si caratterizza in tutte le sue collane per l'attenzione ai dettagli e alla cura maniacale dell'estetica del libro. Piccoli Mondi è composta interamente di micro-volumi, sempre con le pagine interne color avorio Fabriano e una spessa copertina Tintoretto della Fedrigoni, come tutti i libri della casa editrice, illustrata (nella terza è presente il ritratto di Alexandre Dumas, sulla quarta la raffigurazione di una pagina di giornale che annuncia la scoperta dei delitti e che riporta anche l'immagine della Marchesa di Brinvillier). Della stessa collana ho già puntato un altro paio di titoli (L'altra metà delle fiabe e La storia segreta di una contessa irlandese) e avevo già letto Il testamento di Magdalen Blair.Venendo alla storia, questa mi era già nota, poiché l'avevo ascoltata nel podcast Nero come l'anima, raccontata da Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi. Si tratta della ricostruzione mediante documenti dell'epoca dei delitti perpetrati da Marie Magdalen d'Aubray, sposata Brinvillier. La donna aveva per amante Santa Croce, che divenne abile a fabbricare veleni, che vendeva a chiunque volesse sbarazzarsi di persone scomode, compresa la d'Aubray. Poiché conosciamo i suoi delitti, naturalmente fu scoperta. Dumas ripercorre la scoperta dei misfatti, l'arresto della donna, i suoi interrogatori e la sua tortura, il processo e infine la sua morte. È un resoconto interessante e scritto in modo piuttosto avvincente, soprattutto nella prima parte, salvo poi arrugginirsi un po' nei dettagli conclusivi, decisamente sovrabbondanti. Colpisce comunque molto la figura della Marchesa, che si contraddistingue per una forza d'animo incredibile, soprattutto per l'epoca, e per l'efferatezza senza scrupoli che la portò a eliminare, con una gran faccia di bronzo, il padre e i fratelli e una serie di vittime incidentali, necessarie al raggiungimento dei suoi scopi.
Nessun commento:
Posta un commento