lunedì 1 luglio 2024

Racconti di fate e gnomi: Follettiana di ABEditore

 Nella collana Ombre e creature di ABEditore figura Follettiana, raccolta di quattordici racconti incentrata sul cosiddetto piccolo popolo, ossia creature quali folletti, fate, gnomi e tutti gli esseri che in lingua anglofona sono anche conosciuti come fairies.


Per fare un po' di chiarezza sulle molte creature, il curatore della raccolta, Pietro Guarriello, ha inserito un'introduzione iniziale e una nota prima di ogni racconto, che descrive lo spiritello in questione e - molto brevemente - la vita e le opere dell'autore del brano.

Il brownie di Valferne di Elizabeth W. Grierson è una storia (oserei dire) tenera e dalla trama molto semplice. I brownie sono, in effetti, spiriti gentili, che spesso creano vantaggiose collaborazioni con gli esseri umani. L'ho apprezzato particolarmente.

Lo Skriker di James Bowker, invece, introduce una creatura foriera di sventura, appunto lo Skriker. Questa storia ha tono e finale opposti alla precedente. Per la sua cupezza non è rientrato tra i miei preferiti.

La leggenda di Knockgrafton di Thomas Crofton Croker è il classico racconto moralista, che insegna che si raccoglie quel che si semina e che sono le nostre intenzioni a determinare successo o sciagura. 

Le uova dei folletti di Joseph Berg Esenwein e Marietta Stockard, che vede un uomo alle prese con una covata di uova misteriose, ha una certa dolcezza, che si mischia, tuttavia, a un finale piuttosto inquietante.

Il bottino del folletto di Algernon Blackwood ha per protagonisti un leprecauno e l'ospite di una stanza in cui avvengono curiose sparizioni. Forse è il più leggero e divertente dei racconti di questa raccolta.

Il brownie della Valle Oscura di James Hogg vede il brownie, di cui abbiamo già detto che è una creatura fondamentalmente benigna, in una veste diversa. In questo caso, infatti, dà un gran filo da torcere alla sua padrona, che è, in effetti, la cattiva della situazione.

La faccia del goblin di Mary Louisa Molesworth è un racconto brevissimo, incentrato sulle visioni di una bambina.

Il santo e il folletto di pietra di "Saki" Munro è una breve conversazione fra figure di pietra in una cattedrale o, come ci dice la nota introduttiva, una parabola.

Il pony delle streghe di Andrew Lang, che ha per protagonista un goblin del tipo Nuggle, è un racconto di appena tre pagine, ma estremamente inquietante. Dobbiamo ricordarci, durante la lettura, che si tratta di una fiaba del 1900 che ha uno scopo moralista per un pubblico chiaramente infantile, alla Uomo Nero, per intenderci.

Il demone di Adachigahara di Yei Theodora Ozaki è il primo dei due racconti orientali di questa raccolta. In questo caso, abbiamo a che fare con uno spirito malvagio, un Yokai, che assume le sembianze di un'innocua nonnina, ma ha intenzioni tutt'altro che benevole.

Gli spiritelli di cui parlano, invece, Im Bang e Yi Ryuk sono Doggabi coreani. Questo racconto li vede protagonisti in una delle più classiche situazioni di storia horror: la casa infestata.

La città dei goblin di W.H.D. Rouse è un altro racconto brevissimo, poco più di tre pagine. Stavolta a esserne protagonisti sono spiriti cattivi femminili, le Rekshasi, che - trovo - hanno molte affinità con le Sirene omeriche.

Il folletto della rosa del genovese Egisto Roggero ha un tono molto leggero e si incentra su un malinteso.

'O Munaciello di Matilde Serao, infine, è la storia di una leggenda conosciutissima di Napoli di uno spiritello favorevole o avverso al destino di chi lo incontra, a seconda del modo con cui ci si rivolge a lui.

Giudizio: questa raccolta alterna, come è normale che sia, racconti più riusciti e altri che mi hanno detto poco o nulla, ma complessivamente si è trattato di una gradevole lettura e mi ha fatto piacere leggerne alcuni non europei. ⭐⭐⭐ 1/2

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