sabato 28 settembre 2024

Il capolavoro che colpevolmente non avevo ancora letto: Uomini e topi

Uomini e topi è un libro straordinario (colpevolmente il primo che leggo di John Steinbeck) e nessuna parola che potrò usare per descriverlo sarà originale, nuova o sufficiente a rendere l'idea. Mi limiterò dunque a parlarne brevissimamente.


Steinbeck era già piuttosto noto quando nel 1937 scrisse quest'opera. Si tratta di un testo piuttosto breve (139 pagine, Bompiani), ma scritto così magistralmente da condensarci dentro molto: dell'amicizia, della vicinanza e capacità di comprensione degli uomini, dei loro sogni, ma anche della paura che ognuno ha dell'altro, che genera solitudine.

La struttura è in sei capitoli, che in realtà sono praticamente sei atti teatrali, con una scena fissa, descritta in dettaglio all'inizio del capitolo, in cui entrano ed escono i personaggi. Gli avvenimenti stessi o avvengono in scena o sono raccontati dai personaggi, ma più raramente.

La storia è abbastanza lineare: due uomini si recano in una fattoria come lavoratori stagionali. Diversissimi fra loro e legati da tempo, George è un uomo sveglio e cerca di provvedere meglio che può a Lennie, che invece è forte, ma con la mente di un bambino. Sperano di guadagnare abbastanza per raggiugere il loro obiettivo, ma i problemi sono sempre dietro l'angolo.

Questo libro mi ha travolta, l'ho letto in un solo pomeriggio e mi ha emozionata fino alle lacrime. Non potete esimervi dal leggerlo.

Giudizio: ⭐⭐⭐⭐⭐

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