lunedì 2 settembre 2024

Sua Maestà la Regina indaga II: Un problema da tre cani

 Il secondo capitolo della sbarazzina serie di Sophia Bennett, in cui Queen Elizabeth II indaga, proprio come una spigliata Jessica Fletcher, si intitola Un problema da tre cani (Mondadori, 456 pagine), omaggiando scherzosamente Sherlock Holmes con le sue "tre pipe".

A differenza del primo romanzo, che era ambientato al castello di Windsor, questo secondo mistery vede protagonista nientemeno che Buckingham Palace.


I misteri, invero, iniziano con un giro di biglietti anonimi rivolti ad alcuni membri del personale di palazzo e con uno dei quadri preferiti della Regina, che ricompare in una mostra dopo molti anni dalla sua scomparsa. La regina e l'assistente del Segretario Privato, Rozie Oshodi, la brillante capitana al corrente dell'inclinazione di Elizabeth II per le indagini, hanno già iniziato a muovere i passi necessari per comprendere cosa si cela dietro a tutto ciò, quando una delle persone minacciate è trovata morta.

L'investigazione in questo romanzo è molto avvincente e, rispetto a Il nodo Windsor, coinvolge maggiormente la Regina, che si divide la scena con Rozie al 50%. Ho trovato questo cambiamento molto gradito, poiché su questo fronte la precedente lettura mi aveva molto deluso. Mi aspettavo di trovare in questa serie una maggiore presenza in azione della sovrana e questo secondo capitolo mi ha accontentata.

Del resto i primi volumi sono sempre un po' introduttivi in una serie e non abbiamo così bisogno di conoscere Elisabetta II quanto un personaggio fresco di penna come Rozie. Tuttavia, c'è spazio anche per lei e per approfondire il suo lato più umano (famiglia e relazioni) laddove nel primo libro era stato curato soprattutto l'aspetto professionale.

La lettura è stata sicuramente piacevole, ricca di humor, e ha mantenuto costante il mio desiderio di andare avanti per scoprire come proseguiva. Anche questo è un miglioramento: le necessarie presentazioni dei personaggi, che sempre occupano tanto spazio negli esordi, avevano reso molto meno fluido Il nodo Windsor. Ormai mi sono affezionata ai personaggi e li trovo piuttosto ben caratterizzati. La conoscenza si fa più approfondita anche con il Segretario Privato, infatti, o col povero detective di Scotland Yard che deve costantemente essere raggirato dalle due detective in incognito.

Non sono, invece, soddisfatta di come si è conclusa l'indagine: l'autrice è giunta alla fine anche troppo rapidamente, pur avendo gettato le premesse della risoluzione con anticipo intempestivo, così da averla trascinata a lungo e da averci privato dei colpi di scena. Ritengo, infine, che almeno un paio di linee narrative siano rimaste irrisolte. C'è forse da ritenere che proseguiranno nel prossimo capitolo? Intendo leggerlo presto e scoprirlo.

Giudizio: ⭐⭐⭐ 3/4

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