domenica 7 luglio 2024

Attenzione ai libri divulgazione quali Il pensiero Giapponese

 La cultura giapponese esercita un fascino potente su di me, probabilmente perché è così distante e diversa da quella occidentale. Mi strega, mi incuriosisce e ogni tanto leggo qualche librino (per interesse personale, principalmente sull'Ikigai) che dovrebbe aiutarmi ad addentrarmi nel mondo e nella mente dei giapponesi, ma ogni volta la sensazione è che ne intravedo i contorni, ma non ne afferro completamente la sostanza. Così è stato anche per Il pensiero giapponese - Viaggio nello stile di vita del Sol Levante (Le Yen Mai per Giunti, 303 pagine), dalla cui lettura voglio trarre una piccolissima riflessione.


La collana della Giunti Il pensiero ... (sostituire ai puntini una nazionalità) è composta da piccole "guide" ad alcuni concetti famosi dei paesi che si vogliono illustrare. Hanno grafiche molto carine e gli autori dovrebbero essere degli esperti del paese di cui parlano. Non posso parlare per gli altri volumi della raccolta, ma in questo sul Giappone qualcosa non mi ha quadrato.

Chi è l'autrice? La prima cosa che mi colpisce è che la scrittrice ha origini vietnamite, ma di fatto è europea, essendo nata, cresciuta e avendo lavorato in grandi città, quali Zurigo, Parigi, Milano. Quindi, la mia prima preoccupazione è che conosca ciò che mi spiega nel manuale solo per averlo imparato da altri.

Com'è strutturato il libro? Ci sono 15 capitoletti, ognuno incentrato su un aspetto della cultura giapponese: alcuni di cui abbiamo sentito parlare negli ultimi anni (mi verrebbe quasi da dire "di moda", wabi sabi, kintsugi, ikigai), altri meno conosciuti. Nell'introduzione l'autrice spiega che sta compiendo un viaggio nella regione del Kansai, compresa Kyoto e a ognuno dei temi che spiega nei capitoli è collegato uno dei luoghi che ha visitato.

Come sono i contenuti? Oggettivamente, si tratta di un'infarinatura di nozioni base per ognuna delle parole, per ognuno dei concetti che il testo propone. La scrittrice cerca di trasmettere la sensazione e il senso di quella parola, di quell'idea, con molti esempi e prova anche a specificarne le sfaccettature. Nel quadro d'insieme i valori che guidano il mondo giapponese si intuiscono: la ricerca della bellezza nelle piccole cose, il cammino costante, lento, ma inesorabile verso il miglioramento, l'essere focalizzati sul prossimo, prima che su stessi, la gratitudine...Il ritratto di questo popolo lo mostra saggio e profondo, più staccato dalla materialità dell'Occidente capitalista, molto più spirituale.

Trovo che siano concetti molto nobili, che mi hanno fornito spunti di riflessione sul mio stile di vita e sull'opportunità di adottare anche lenti e punti di vista differenti e, persino, forse, di applicare alcuni degli insegnamenti anche nel mio quotidiano. Considerare come unico modo possibile di vivere quello che imporrebbe la nostra società è un modo ingenuo e limitato di pensare e sto cercando di discostarmici da anni, anche se non è così semplice, principalmente perché siamo circondati da stimoli opposti. Non è una questione di essere giudicati da chi ci circonda, ma banalmente viviamo immersi nel capitalismo, con pressioni costanti all'acquisto di beni, che tutto sommato sono superflui, ma che dovrebbero rappresentare la dotazione minima necessaria per non avere uno status da paria. Per fortuna sempre più leggiamo anche altre narrazioni e le influenze cominciano ad avere anche voci differenti e discordi. 

Tornando al libro, comunque, si nota un'altra cosa nella lettura: i concetti sono molto belli sulla carta, ma non si fa cenno del risvolto negativo che alcuni di questi portano sicuramente con sé. Abbiamo l'idea che i giapponesi siano molto esigenti e perfezionisti e queste pagine, come altre che ho letto, ne darebbero conferma. Sul lato psicologico tutto questo ha un costo: il rischio di non sentirsi all'altezza della loro società, del loro modo di vivere. Dover procedere con costanza sulla strada della perfezione fa sì anche che fallire non è una possibilità. Sappiamo anche che il Giappone ha un tasso di suicidi molto alto, ed è qualcosa con cui fare i conti. Anche l'aspetto culturale che pone al centro gli altri, mettendo sé in secondo piano ha il suo lato negativo ed è qualcosa contro cui la nostra società ha combattuto per decenni.

 In conclusione, trovo che questo manuale offra degli spunti molto interessanti e che fornisca un piccolo glossario relativamente ad alcuni dei temi giapponesi che ci affascinano tanto, ma che si tratti di una disamina abbastanza di superficie, che condensa ciascun concetto in poche pagine, senza andare in profondità e affrontarne i possibili risvolti negativi. Probabilmente per ciascuno degli argomenti trattati occorre trovare qualche monografia, possibilmente scritta da autori giapponesi o che, perlomeno, ci vivono da anni.

Giudizio: ⭐⭐ 1/2

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