Potrei sbilanciarmi e affermarlo, senza troppa paura di dire qualcosa di esageratamente grosso, grave, una spacconata: forse Italo Calvino è il mio autore preferito.
Tutto, di questo scrittore, ancora non ho letto, ma ha una penna davvero magica. L'uso icastico che fa delle parole, la loro scelta così precisa, né fuori luogo, né superflua, mi lascia sempre a bocca aperta. Leggere i suoi racconti o i suoi romanzi è lasciarsi trasportare nella scena che descrive, varcare la porta di un'altra dimensione.
Calvino è fluido e immaginifico: descrive situazioni, ordinarie o meno, dalla fabbrica alla guerra, con un linguaggio che supera la prosa e spesso è vera poesia.
Una fortuna inaspettata per me è stata trovare nella libreria di mio padre una copia (presumo di mio nonno) de I racconti pubblicati da Einaudi nel 1958. Questa raccolta contiene moltissimo del lavoro di Calvino, quasi tutti i racconti scritti fra il 1945 e il 1958, che insieme a Prima che tu dica "Pronto" (Mondadori, 1993, 269 pagine), che contiene altri trentatré racconti, stavolta scritti fra il 1943 e il 1984, costituisce un discreto corpus di partenza. Tuttavia mi mancano ancora le raccolte Le città invisibili, Le cosmicomiche, Ti con zero, Sotto il sole giaguaro e altri racconti, presenti in altre pubblicazioni: per esempio la raccolta intitolata Amori difficili è presente dentro a I racconti di Einaudi, ma è poi stata ripubblicata a parte nel 1970 dalla stessa casa editrice e contiene altri quattro nuovi racconti (L'avventura di un bandito, L'avventura di un fotografo, L'avventura di uno sciatore e L'avventura di un automobilista).
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Ma che cosa contiene questa corposa antologia di 495 pagine?
Contiene cinquantadue racconti divisi in quattro libri, intitolati Gli idilli difficili, Le memorie difficili, Gli amori difficili, appunto, e La vita difficile, ognuno dei quali contiene un numero diverso di racconti.
Gli idilli difficili presenta trentadue racconti, composti fra il 1945 e il 1958, compresi dieci racconti con protagonista Marcovaldo, lo sfortunato operaio protagonista dell'omonima raccolta che uscirà col doppio dei racconti nel 1963, sempre per Einaudi.
La maggior parte di questi scritti tratta di avventure partigiane o comunque ambientate nella guerra o nel dopoguerra, spesso in contesti di scarsità di risorse e, probabilmente, è la mia sezione preferita. I racconti che ho preferito in questo "libro" sono Paura sul sentiero, Paese infido, La gallina di reparto e Furto in pasticceria.
Più incentrato sul Dopoguerra e sulla vita operaia sono tutti i racconti di Marcovaldo, La gallina di reparto e tutta la sezione Le memorie difficili, che è anche quella che mi è piaciuta meno, anche se contiene il racconto L'uomo nei gerbidi che ha una scrittura particolarmente delicata e immaginifica, con stupende descrizioni di paesaggi.
La, purtroppo incompleta, come accennato parte denominata Gli amori difficili contiene storie molto divertenti, alcune leggere, altre degne di suscitare riflessioni e, soprattutto, contiene un racconto che è un capolavoro per simmetria e per la facilità con cui riesce a evocare sentimenti, sensazioni che conosciamo per aver vissuto, ma che solo Calvino riesce a descrivere con poche parole e meno di quattro pagine: L'avventura di due sposi.
L'ultimo libro, La vita difficile, contiene tre racconti un po' più lunghi: La formica argentina, amaro e divertente, La speculazione edilizia, sinceramente per me quello meno riuscito dell'intera raccolta, e La nuvola di smog, anche questo amaro, ma che mi è piaciuto moltissimo. Il primo e l'ultimo di questi racconti sono stati inseriti ne Gli amori difficili pubblicato nel 1970.
Giudizio: complessivamente una raccolta che tutti dovrebbero leggere per conoscere la scrittura di Calvino, come cambia nel corso del tempo, come approccia temi diversi e a lui molto cari. Alcuni racconti naturalmente mi sono piaciuti di più e altri di meno, ma non avrei mai voluto terminarla. ⭐⭐⭐⭐ ½